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SHOAH, BISOGNA RICORDARE PER NON COMMETTERE GLI STESSI ERRORI

Shoah: l’infanzia rubata. Foto dalla mostra prodotta dall’Associazione Figli della Shoah

Il 27 gennaio è la data scelta dall’Assemblea delle Nazioni Unite per celebrare la ‘’Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime della Shoah’’ con il fine di ricordare gli orrori e le milioni di vittime di uno dei più grandi genocidi della storia dell’umanità.

6 milioni di ebrei, 300.000 zingari di etnia Rom e Sinti, 300.000 disabili mentali o ‘fisici’, 100.000 oppositori politici del regime nazista, 25.000 omosessuali. Questi i numeri agghiaccianti del genocidio nazista.

In Italia è stata una legge del 20 luglio del 2000 ad istituire il 27 gennaio come ‘Giorno della Memoria’ per ricordare, oltre alla Shoah, anche le leggi razziali approvate sotto il fascismo, la persecuzione  dei cittadini ebrei, tutti gli Italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte e tutti coloro che si opposero al progetto di sterminio mettendo a rischio la propria vita per salvare quella di altre persone. 

“Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare” Liliana Segre.

27 gennaio 2021, Roma. Si esprime così la Senatrice a vita, Liliana Segre, nel ricordo dei terribili eventi che hanno lasciato profonde cicatrici a migliaia di persone e a sé stessa; eventi che non ha mai dimenticato ed i cui artefici non ha perdonato. La Segre ha voluto fare un appello a tutti coloro che assumono un atteggiamento di  indifferenza nei confronti della Shoah poiché ‘l’indifferenza porta alla violenza, l’indifferenza è già violenza’.

Diventa fondamentale, con il passare degli anni, ricordare ciò che accadde in quei tragici anni poiché, più il tempo passa, più le persone tendono a dimenticare  gli orrori, la sofferenza e il sangue sparso dai nazisti tra il 1939 e il 1945. Ciò  può portare a commettere gli stessi errori. Al giorno d’oggi, poi, la presenza dei social diventa mezzo facile  per fare propaganda al fine di diffondere odio e menzogne verso ebrei, neri, musulmani e categorie deboli in generale. Sono numerose le fake news presenti sulle piattaforme di social network che spesso portano gli utenti, offuscati dall’ignoranza, a scagliarsi contro tutti coloro che reputano diversi e soprattutto che non considerano essere umani.“ Temo di vivere abbastanza per vedere cose che pensavo la Storia avesse definitivamente bocciato, invece erano solo sopite” ha concluso Liliana Segre.

Francesco Violante

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