Ven. Gen 24th, 2025

La nuova scuola di Valditara: ritorno alle radici e sguardo al futuro

di Ludovica Sommaiuolo

Il sistema scolastico italiano è pronto a intraprendere una trasformazione significativa, grazie alla riforma promossa dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Tra le principali novità, il ritorno del latino nelle scuole medie, l’introduzione della Bibbia e della mitologia tra i banchi delle elementari e un cambio di paradigma nell’insegnamento di storia e geografia. Una riforma ambiziosa, che guarda al passato per costruire il futuro, ma che non manca di destare dibattiti.

Dopo decenni di marginalizzazione, il latino torna al centro del percorso formativo delle scuole medie. Non si tratta solo di una riscoperta linguistica, ma di un investimento culturale per avvicinare i ragazzi alle radici della civiltà europea e alle strutture del pensiero occidentale. In parallelo, alle elementari farà il suo ingresso lo studio della Bibbia, non come testo religioso, ma come pilastro della cultura e della letteratura occidentale, accanto a mitologia ed epica classica. L’obiettivo, secondo il Ministero, è fornire agli studenti strumenti per comprendere meglio il patrimonio culturale universale e stimolare il pensiero critico fin dalla giovane età.

La riforma non si limita a guardare al passato, ma abbraccia anche linguaggi moderni. Graphic novel, romanzi a fumetti e film entreranno ufficialmente nelle aule per rendere più coinvolgente l’apprendimento e avvicinare i ragazzi alla letteratura e alla storia con modalità a loro familiari. Questa apertura a strumenti contemporanei vuole favorire una didattica più inclusiva, capace di dialogare con le nuove generazioni.

Un altro cambiamento rilevante è l’abbandono dell’approccio interdisciplinare della geostoria, introdotto nel 2010 per integrare storia e geografia. La riforma prevede un ritorno alla separazione tra le due discipline, con un rinnovato focus sulla geografia ambientale e territoriale. Questo cambio di rotta punta a preparare gli studenti alle sfide globali del nostro tempo, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla gestione del territorio.

Come ogni cambiamento di questa portata, la riforma ha già suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi la elogia come un’opportunità per recuperare il valore della cultura classica e migliorare la qualità dell’istruzione. Dall’altro, non mancano le critiche: alcuni temono che il ritorno al latino e l’introduzione della Bibbia possano appesantire il carico di studio per i più giovani, o che la separazione di storia e geografia rischi di frammentare le conoscenze.

La visione di Valditara punta a una scuola che non abbia paura di tornare alle radici per affrontare le sfide del presente e del futuro. Tuttavia, il successo di questa riforma dipenderà non solo dai contenuti, ma anche dalla formazione degli insegnanti e dalle risorse messe a disposizione per attuarla. Solo il tempo dirà se questa nuova scuola sarà in grado di coniugare tradizione e innovazione, rispondendo alle esigenze di una società in continua evoluzione.

Related Post