La pet therapy (dalla lingua inglese, “terapia con animale domestico”) è la terapia
tramite animale da affezione. Gli Interventi Assistiti con gli Animali (“IAA” nella
denominazione usata nel settore), in cui rientra la Pet Therapy, sono esperienze
positive che derivano dalla relazione uomo animale, guidata con competenza
professionale da operatori adeguatamente preparati. Tali interventi hanno come
primario obiettivo quello di migliorare o mantenere lo stato di salute di benessere
fisico, psichico e sociale della persona. Tutto questo garantendo il rispetto del
benessere dell’animale coinvolto. Tali interventi si differenziano in:
TAA : terapie assistite dagli animali, interventi terapeutici client centered, agiscono
in sinergia con le terapie mediche tradizionali e devono essere prescritte dal medico.
AAA: Attività assistite dall’animale, interventi con finalità ludico-ricreate e di
socializzazione in cui non è necessaria la prescrizione medica.
EAA: Attività di educazione all’animale, interventi in cui l’obiettivo è quello di
divulgare la conoscenza del mondo animale e l’adeguato approccio ad esso.
Ma come mai proprio gli animali? In quanto gli animali hanno l’innata capacità di
stimolare la curiosità, riattivare le emozioni, catalizzare l’attenzione, aprire
all’empatia ed implementare relazioni. La relazione con l’animale permette un
approccio privo di giudizio proprio grazie alla spontaneità e veridicità di contatto da
parte dell’animale coinvolto. E quindi gli animali che vengono usati nella “Pet
Therapy” sono quelli che possono essere coinvolti nei progetti di IAA ovvero le
specie domestiche, maggiormente predisposte alle relazioni sociali con l’uomo. Non
possono essere coinvolti animali selvatici per la loro scarsa o nulla capacità di
relazione spontanea all’uomo. La propensione al contatto positivo è infatti basilare
per un animale coinvolto in pet therapy. Essa crea una connessione tra uomo e
animale, suscita emozioni e stimoli e familiarità. Tra gli animali più usati abbiamo:
-cani: è l’animale più comunemente usato, grazie al suo temperamento sociale
stimola i pazienti all’interazione, offre loro compagnia e li invita al gioco
-cavalli (ippoterapia): può essere utilizzato per la riabilitazione di bambini con
disturbi del neurosviluppo, disabilità in generale, ma anche con bambini e adulti che
presentano problemi psicomotori o comportamentali.
-asini (onoterapia)
-gatto: utilizzato come co-terapeuta per persone che vivono da sole, a causa di
patologie o dell’età, e che mostrano difficoltà di spostamento, per cui il possesso di
un cane, che necessita di avere maggiori interazioni, rappresenterebbe un
problema.
-pappagalli: sensibilissimi compagni di gioco che possono entrare in un’area tra
gioco e realtà nel senso che lo psicoanalista Donald Winnicott definisce
transizionale. L’unicità dei pappagalli è che hanno accesso alla parola, al canto e alla
danza, spesso con effetti umoristici fortemente anti-depressivi come attestano
numerosi video in circolazione sui social. Inoltre il pappagallo è l’unico animale che,
una volta sistemato sulla spalla dell’uomo, offre la possibilità di un incontro
immediato di occhi negli occhi.
-delfino: utilizzato per il trattamento della depressione, dei disturbi che interessano
la sfera emozionale e per deficit che interessano la comunicazione e l’interazione
sociale dell’autismo.
-i criceti e i conigli: possono aiutare i bambini ad attraversare momenti difficili della
crescita, che prendendosene cura trovano conforto.
-Porcellino d’india: Viene utilizzato più all’estero che in Italia, come co-terapeuta
nelle attività di Pet Therapy. Sviluppa una elevata capacità di relazionarsi
spontaneamente con l’uomo soprattutto se abituato fin da cuccioli ad essere
manipolato. Stimola l’accudimento e l’osservazione del proprio comportamento.
-Lama e Alpaca: in Italia sta gradualmente prendendo piede l’utilizzo di questo
simpatico quadrupede come animale da Pet Therapy. Grazie alla loro statura
imponente ed al loro aspetto calmo e mansueto, se addestrati alla socievolezza e se
ben istruiti, possono essere ottimo animali da terapia.
Tutti gli animali che vengono impiegati in quest’ambito devono possedere
caratteristiche di docilità ed adattabilità alla relazione con persone estranee e con
difficoltà fisiche e psichiche. Non devono presentare atteggiamenti fobici o ansiosi
né tanto meno aggressivi. Ogni animale coinvolto è un individuo con caratteristiche
proprie e va preparato e gestito adeguatamente per poter esprimere al meglio la
propria indole e propensione alla relazione.
Giuseppe De Martino
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