di Grazia Lucia De Falco
Chiara Jaconis, 30 anni, è deceduta a causa di gravi ferite riportate dopo essere stata colpita alla testa da una statua caduta da un balcone nel centro di Napoli. L’incidente è avvenuto domenica pomeriggio e, nonostante i tentativi di soccorso, la donna è spirata. Dopo un primo intervento all’ospedale Vecchio Pellegrini, è stata trasferita d’urgenza all’Ospedale del Mare, dove, purtroppo, non è stato possibile salvarla.
L’episodio è avvenuto in via Sant’Anna di Palazzo, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, mentre la turista stava trascorrendo le ultime ore della sua vacanza. Era prevista la sua partenza per Padova la stessa sera, con un volo dall’aeroporto di Capodichino. Le indagini sull’accaduto sono attualmente in corso e sono affidate alla Polizia.
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha definito l’accaduto un “evento tragico e sconvolgente”. “Non ci sono parole adeguate per esprimere la nostra vicinanza e solidarietà ai genitori della giovane vittima”, ha dichiarato il prefetto, sottolineando che questa tragedia avrebbe potuto essere evitata e che è essenziale rafforzare il controllo sul patrimonio urbanistico della città.
Di Bari ha inoltre rimarcato l’importanza di prestare attenzione anche al patrimonio privato, affermando che “questi incidenti non sono rari in Italia, ma la gravità di quanto accaduto richiede un’azione immediata per prevenire simili disastri”. Ha espresso fiducia nel lavoro della magistratura e ha sottolineato la necessità di monitorare attentamente il patrimonio architettonico per evitare la ripetizione di tali tragedie.
Il padre di Chiara, Gianfranco Jaconis, ha espresso un forte messaggio di gratitudine e umanità. Il suo pubblico riconoscimento ai medici e al personale sanitario di Napoli evidenzia come, oltre alla tragedia, ci sia spazio per l’apprezzamento e per riflessioni su pregiudizi che, con il tempo e l’esperienza, possono essere superati.