di Federica Avella, Cristiana Cardillo, Serena Cutolo e Federica Tassini
Dopo il trionfo della IX edizione con la partecipazione di quasi 400 licei e le numerose richieste di un evento con scopo di orientamento per le scuole secondarie di primo grado, il Comitato Organizzativo della Notte Nazionale del Liceo Classico ha confermato la X edizione per venerdì 19 aprile 2024, alla quale ha aderito anche il Liceo “Quinto Orazio Flacco” di Portici
“L’anno scorso non è stata data l’opportunità di partecipare alla Notte Nazionale dei Licei Classici, in quanto il Flacco è stato impegnato nell’ evento organizzato presso il Museo ferroviario di Pietrarsa: “Il Salone Del Libro”, evento che si è sempre rivelato formativo”. Così ha esordito la Dirigente Scolastica del Liceo “Quinto Orazio Flacco” di Portici, Iolanda Giovidelli.
“Anche quest’anno – ha proseguito – gli studenti saranno al centro delle attività culturali, partecipando attivamente a laboratori teatrali molto frequentati, esplorando il mondo della cinematografia e reinterpretando i miti classici in chiave moderna”. La Dirigente Scolastica ha sottolineato il progresso dell’istituto nel coinvolgere anche le materie scientifiche e linguistiche nell’evento, affermando: “Non esistono nella società queste differenze disciplinari forti. Questo ampliamento coinvolge non più solo le materie umanistiche e l’indirizzo classico, un’esclusione che imponeva un modello di scuola ormai superato.
Uno degli obiettivi primari, confermato anche dai docenti, è quello di rinnovare l’interesse per l’indirizzo classico, trasformandolo da un’area di studio antiquata e poco pratica a una disciplina che integra anche le nuove tecniche digitali, utilizzate – ha concluso – per l’analisi e la lettura dei papiri di Ercolano”.
Parola agli organizzatori
La X edizione é stata curata dal professore Salvatore Bottega e la professoressa Ursula Muscetta, hanno espresso la loro opinione sulla Notte nazionale del Liceo classico.
A riguardo, Salvatore Bottega, docente di italiano, greco e latino, ha affermato che: “E’ un’idea evidentemente feconda, che permette non solo ai ragazzi, ma anche a noi professori che li seguiamo, di mostrare, mettendo “l’abito da sera”, ciò che quotidianamente succede all’interno di un liceo classico per testimoniare, in un tempo che sembra drammaticamente averlo dimenticato, quanto questo tipo di studi abbia profondamente a che fare con le nostre vite”.
“Noi – ha proseguito il Professore – dimentichiamo troppo facilmente che la scuola, e soprattutto il liceo classico, che senza troppi timori mi permetto di definire espressione massima dell’istruzione italiana, ha come ambizione contribuire a far in modo che i ragazzi si rendano conto di quello che sono in questo momento, non soltanto di ciò che saranno in futuro. Studiare il greco e il latino, e ciò che in queste lingue è stato detto, serve alle donne e agli uomini che siamo in questo momento. Quest’occasione – ha concluso – permette anche a coloro che non hanno frequentato il liceo classico di scoprire quanto i ragazzi che frequentano questo indirizzo di studi quanto siano profondamente modificati, in meglio, dalle esperienze che quotidianamente fanno in termine di questo indirizzo”.
Mentre la direttrice artistica, Ursula Muscetta, ha dichiarato: “Sono soddisfatta non solo del lavoro dei suoi ragazzi ma dell’intero istituto. La notte del classico, almeno per me, é stata una occasione per conoscere meglio i ragazzi e i loro talenti, inoltre credo che questa serata sia molto importante per dimostrare che le materie solitamente reputate “solitarie” come il latino e il greco in realtà siano collegate a tutte le altre”.
La professoressa Marcella Raiola, docente di Latino e Greco e organizzatrice degli spettacoli “ Processo di Elena” “Discorso di Marco Antonio sul cadavere di Giulio Cesare” e “Protreptic-rap”, ha affermato che: “il Protreptic-rap è un invenzione nata dalla passione dei ragazzi per il rap o anche per la sua variante il trap, e quindi la mia idea era quella di rivolgere ai ragazzi un invito simpatico per i gusti dei ragazzi scrivendo un testo in tetrametri trocaici, seguendo sempre una base classica che incentivi lo studio del greco e del latino. Tutto ciò grazie anche alla collaborazione dei miei alunni che, non solo hanno contribuito alla creazione delle scenette ma hanno anche sostituito con delle soluzioni più originali rispetto a quelle che avevo proposto io e quindi abbiamo imparato moltissimo anche a livello umano dal loro contributo”.
“Ho deciso con i ragazzi della V A dell’anno scorso semplicemente perché ritenevo giusto che anche loro dopo tanto tempo potessero vive l’esperienza della notte del classico dato che negli anni precedenti, tra i vari eventi organizzati e il Covid, non hanno avuto il piacere di vivere questa serata. Assolutamente i ragazzi si sono divertiti provando e ci hanno messo molto entusiasmo e passione”. Così ha dichiarato, invece, la professoressa Lucia Menichelli che con la V A dell’anno scolastico 2022/2023, metterà in scena il mito di Gige e Candaule rimodernato e attualizzato usando l’ambientazione di Gomorra.
Il parere degli studenti
Anche gli studenti, come i professori, credono che la notte dei licei classici possa essere una buona occasione per avvicinare i ragazzi e le famiglie a quello che si dice essere un istituto composto da materie “morte“ ma che in realtà compongono la base della nostra cultura moderna.
“Con la professoressa Raiola si lavora benissimo, certo è stato difficile creare la sceneggiatura, ma c’è stata grande partecipazione da parte della professoressa , che ci ha fornito tutto il materiale che ci serviva per la scena, e dai nostri compagni di classe che ha partecipato con entusiasmo”. Così, hanno dichiarato gli alunni Gennaro Giudizioso e Lorenzo Renna della II C, che nella scena scritta dalla professoressa Raiola “Discorso di Marc’Antonio sul cadavere di Giulio Cesare” hanno interpretato Bruto e Marc’Antonio.
Le alunne Grazia De Falco, Chiara Punzo e Flavia Savarese, che interpretano il ruolo di Teonoe, Ecuba e una delle danzatrici di Dike nella scena della professoressa Raiola “il processo di Elena”, hanno affermato che: “siamo felici di poter interpretare il processo di Elena, anche perché riusciamo a mettere in pratica le conoscenze acquisite durante questi tre anni e approfondire le diverse peripezie”.
I ragazzi, nonostante le ansie dovute alle scene che dovranno recitare venerdì 19 aprile, sono molto compiaciuti soprattutto per l’inclusione degli altri indirizzi.