Cosa ci viene in mente quando pensiamo ad Alfred Hitchcock? Ai più curiosi
verranno in mente i cameo che il regista faceva all’interno dei suoi film che, con
l’umorismo che lo caratterizzava, amava ritagliarsi una comparsata, a volte bene in
vista a volte davvero nascosta, dando vita a un gioco che attraversa gran parte della
sua filmografia; i più cinefili penseranno subito alla straordinaria tecnica
cinematografica presente nei suoi film: da film realizzati completamente in piano
sequenza o in soggettiva, al ritmo del montaggio, la scelta delle inquadrature curata
al millimetro o la cura fotografica. E ancora i più alternativi penseranno al primo
periodo inglese del regista, quando Hitchcock era famoso per i suoi film romantici,
oggi più o meno poco ricordati. Perché se c’è un elemento a cui invece tutti
pensiamo è quello della tensione, a volte della paura, dei gialli, dei thriller, degli
assassini misteriosi, dei colpi di scena. Sta di fatto che Hitchcock ci ha lasciato in
eredità una filmografia di straordinarie pellicole immortali che, alcune a distanza di
quasi novant’anni dalla loro uscita, non smettono di appassionare. Quindi ecco 5
film più belli e caratteristici da vedere almeno una volta nella vita.
“La finestra sul cortile”
Iniziamo col botto con questo film thriller, La finestra sul cortile è un vero e proprio
manifesto dell’arte cinematografica, del rapporto che intercorre tra film e
spettatore, della perversione voyeuristica del protagonista Jeff (interpretato da
James Stewart). Costretto su una sedia a rotelle, Jeff spia il vicinato con un binocolo
e una macchina fotografica. Un urlo di una donna nel cuore della notte lo convince
che sia avvenuto un delitto a cui vuole trovare risposte. Tecnicamente il film è
un’opera magistrale: Hitchcock non è mai stato così ispirato e ogni inquadratura è
calibrata al millimetro.
“Gli uccelli”
Gli uccelli – va detto – non ha dalla sua un ritmo indiavolato, elemento che può
mettere a dura prova lo spettatore contemporaneo soprattutto nella prima parte
del film. Però quando ingrana diventa un vero e proprio film del terrore dove i
protagonisti sono totalmente impotenti e ignari di fronte alla minaccia della natura
tanto che sembra anticipare la nuova corrente del cinema horror che nascerà, anni
dopo, a fine decennio, con George A. Romero e i suoi zombi. Ovviamente si distacca
totalmente al genere giallo di cui il regista vanta tanti bellissimi film.
“La donna che visse due volte”
In questo film ci sono la perversione umana, il gioco dei doppi, gli incubi e le fobie
dell’inconscio, l’importanza del voyeurismo, la riflessione tra cinema e vita, ma
anche – come in Rebecca – il lascito dei fantasmi che perseguitano il vivente.
Madeleine o Judy? Una o entrambe? Quale quella vera e quale quella fittizia? La
realtà si tramuta in un sogno, confondendosi senza soluzione di continuità. Per
sapere la verità non resta che guardare il film.
“Nodo alla gola”
Compiere un omicidio solo per il gusto di farlo. È questa l’idea che sta alla base di
Nodo alla gola, film girato interamente in piano sequenza (sono presenti dei tagli
nascosti, ma nessuna bobina poteva catturare più di dieci minuti di girato all’epoca)
e primo film a colori del regista. Poco prima di un ricevimento, due conviventi amici,
forse amanti, strangolano un loro amico e lo nascondono in un baule dove verrà
imbandita la tavola del party. Un professore (James Stewart qui alla sua prima
collaborazione con Hitchcock) inizierà a sospettare dei due ragazzi.
“La signora scompare”
Non poteva che essere “La signora scompare” sul gradino più alto. Tra le migliori
pellicole del periodo inglese di Hitchcock. Qui il maestro si diverte a mescolare
mistero e thriller mescolando all’interno, in maniera riuscita, una buona dose di
humor. Durante un viaggio in treno verso Londra, una giovane inglese si mette alla
ricerca di un’anziana signora, conosciuta durante il viaggio e poi misteriosamente
scomparsa. Nessuno sul treno ha mai visto la vecchia signora, portando quindi la
protagonista a dubitare di quello che ha visto realmente. Il film, che è tratto dal
romanzo di Ethel Lina White, ha ricevuto nel 1979 un rifacimento diretto da Anthony
Page. Quest’ultimo, sotto il titolo di “Il mistero della signora scomparsa” vanta nel
cast il nome di Angela Lansbury, famosa per la serie “La signora in giallo”.
Giuseppe De Martino
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