Il progetto “Lo sguardo della cura”, realizzato dai ragazzi della III B del Liceo Quinto Orazio Flacco di Portici, si è aggiudicato il primo posto nel concorso Latine Video 2, organizzato dall’ Associazione Italiana Cultura Classica di Roma, in occasione della giornata mondiale della lingua latina.
Sabato 14 Maggio, nel quadro dell’evento Libri in Reggia, organizzato dallo stesso Liceo, gli studenti hanno mostrato al pubblico il video da loro realizzato e hanno spiegato com’è nata la loro attenzione per la parola “cura”. Hanno fatto un passo indietro e sono tornati nel Marzo 2020, quando la chiusura improvvisa delle scuole, a causa del COVID-19, ha creato una crepa tra le relazioni interpersonali dei ragazzi.
Tramite questo toccante progetto i ragazzi vanno oltre la ricerca etimologica della parola “cura”, riescono infatti a dar voce a tutti i loro stati d’animo.
A seguito della presentazione, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare la professoressa Rossella Tunzi, docente di Latino e Greco.
“Buongiorno professoressa, com’è stato lavorare con i ragazzi?”
“Lavorare con loro è stato davvero stimolante, sono stati molto collaborativi e mi hanno insegnato tanto”.
“Cosa vi ha lasciato questo progetto?”
“La parola cura mi ha sempre affascinata e mi ha particolarmente colpito scoprire che quest’ultima ha come momento iniziale lo sguardo, potrei dire che grazie a questo progetto ho iniziato ad osservare l’altro in maniera diversa, con uno sguardo diverso”.
In seguito abbiamo intervistato 3 ragazzi della III B: Lorenzo Zeno, Azzurra Cuomo, Antonio Russo.
“Ragazzi cosa vi ha lasciato questo progetto?”
Lorenzo Zeno: “Siamo usciti fuori dalla dimensione bambinesca in cui vivevamo e ci siamo evoluti. Abbiamo legato tanto come classe e abbiamo sviluppato una sensibilità diversa nei confronti delle parole e del lavoro interpersonale che svolgiamo giornalmente”
Azzurra Cuomo: “Abbiamo approfondito la parola cura, scoperto la sua storia, il suo significato, o meglio, i suoi significati, tanti significati di cui non eravamo a conoscenza.”
Antonio Russo: “È stato un progetto difficile, che però ci ha aiutato a ritrovare con “cura” quella socialità che avevamo perso”
“Quali sono state le difficoltà nel lavorare insieme?”
Lorenzo Zeno: “Ci sono state difficoltà nel capire come strutturare il lavoro, difficoltà dovute alla divergenza di pensiero, essendo tante persone con pensieri diversi”
Azzurra Cuomo: “Come ha detto Lorenzo, strutturare il lavoro è stato difficile, avendo la parola cura molti significati avevamo davvero tanto materiale, tante cose da dire.”
Antonio Russo: “ Lavorare insieme è stato difficile, non eravamo più abituati, avendo trascorso molto tempo in dad, conoscersi in 4 mesi in classe è davvero difficile, ma dopo essere riusciti a immedesimarsi negli altri è stato tutto davvero più semplice”
“Cos’è per voi la cura?”
Azzurra Cuomo: “Capire lo sguardo dell’altro, le sue emozioni”
Lorenzo Zeno: “La cura è interessarsi all’altro, alla sue idee”
Antonio Russo: “la cura è essere attenti a qualsiasi azione, tutto va fatto con cura, bisogna amare con cura, essere tristi con cura.”
Ludovica Liccardi, Martina Mangiacapre
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